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Nuova estensione del catalogo dei reati presupposto

Estensione del catalogo 231 – Il 29 maggio 2025, il Senato ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge n. 1308, una riforma attesa da anni che segna una svolta culturale e giuridica profonda. La principale novità introdotta dalla legge è l’inquadramento degli animali come esseri senzienti.

Questa definizione, coerente con le linee guida europee e le convenzioni internazionali, implica che la loro tutela non deriva più soltanto dal rispetto del sentimento umano, ma da un diritto proprio e autonomo dell’animale alla vita e al benessere.

Si tratta di un mutamento culturale che porta con sé l’introduzione di nuove fattispecie di reato, nonché l’aggravamento di molte pene già esistenti.

Tra i Reati contro gli animali, le fattispecie più gravi come l’uccisione e il maltrattamento sono oggetto di un netto inasprimento sanzionatorio. La pena per l’uccisione passa da un minimo di 4 mesi a un massimo di 2 anni, a una nuova forbice che va dai 6 mesi ai 3 anni.

Nei casi in cui l’uccisione avvenga con sevizie o mediante un prolungato patimento, la reclusione sarà da 1 a 4 anni, con una multa da 10.000 a 60.000 euro.

Il maltrattamento di animali è punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa tra i 5.000 e i 30.000 euro. Non è più prevista la sola multa come alternativa alla detenzione, segno della crescente rilevanza penale attribuita a questi comportamenti.

La legge introduce aggravanti significative, con l’aumento delle pene fino a un terzo nei seguenti casi:

• presenza di minori durante il fatto;
reiterazione della condotta su più animali;
diffusione di immagini o video dell’atto criminoso tramite strumenti informatici o telematici.

Questa previsione mira a contrastare il fenomeno crescente della spettacolarizzazione della violenza su animali, soprattutto sui social media.
Particolare attenzione viene dedicata ai Reati riguardanti i combattimenti tra animali, spesso legati a realtà criminali organizzate.

La partecipazione, anche indiretta, è ora punita severamente. Organizzare, dirigere o incentivare tali eventi comporta la reclusione da 2 a 4 anni. Anche chi partecipa a qualunque titolo rischia una sanzione amministrativa fino a 30.000 euro.

Sono, altresì, sanzionate con maggiore severità le manifestazioni vietate che impiegano animali in modo contrario alla loro natura, con multe fino a 30.000 euro.

Uno dei passaggi più importanti della nuova legge è l’introduzione dell’articolo 25-undevicies nel D.Lgs. 231/2001. Per la prima volta i Reati contro gli animali entrano nel catalogo dei reati presupposto per la responsabilità amministrativa degli enti.

Le sanzioni previste per le persone giuridiche coinvolte in reati commessi in danno degli animali sono:

sanzioni pecuniarie fino a 500 quote;
sanzioni interdittive fino a 2 anni, che possono includere la sospensione dell’attività, la revoca di autorizzazioni e divieti contrattuali con la pubblica amministrazione.

Sono escluse da questo ambito le attività disciplinate da leggi speciali (caccia, pesca, allevamento, circhi).
Ancora una volta, l’ampliamento dei reati presupposto è in linea con un inarrestabile processo di allineamento della responsabilità degli enti a quella delle persone fisiche in aree di grande sensibilizzazione sociale.

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